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Published on Febbraio 8th, 2015 | by Antonio Tortolano

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Sanremo 2015: Megamusic intervista Chanty

Chantal Saroldi, per tutti Chanty, è una delle otto nuove proposte del Sanremo che va ad iniziare martedì. Vive a Savona, dunque ligure che gioca quasi in casa. Ma in realtà non è così. Parliamo di una artista che ha vissuto tra Africa, Taiwan, Stati Uniti e Italia. Ritornerai, il brano che la cantante italo africana presenta all’Ariston, nasce in lingua inglese ma è stato riadattato in italiano insieme ad Andrea Bonomo e Manuela Speroni. La  musica di Chanty è fatta di sfumature di culture diverse, mescolando vari generi per un risultato che guarda al pop internazionale e al nuovo soul. A dirigere l’orchestra a Sanremo sarà il maestro Beppe Vessicchio. Intanto per Carosello Records è uscito l’Ep “Chanty” che contiene quattro tracce. Abbiamo rivolto alcune domande alla frizzante artista savonese a pochi giorni dalla kermesse.

Manca davvero poco alla kermesse. Ti senti pronta?

C’è un po’ di ansia, ma ci sono talmente tante cose da fare tra prove, interviste e tutto quello che ruota intorno a Sanremo, che sto facendo di tutto per non pensarci. E’ un’emozione che voglio vivere pienamente e poi a breve uscirà il mio Ep.

Chanty, quando è stato scritto Ritornerai e di cosa parla?

Poco prima di Area Sanremo. Parla della fragilità di una donna, in un rapporto extraconiugale, dal punto di vista dell’amante. E’ una canzone che fa pensare al fatto che non bisogna mai giudicare. E poi c’è la sofferenza di questa persona intrappolata in un rapporto ma che allo stesso tempo è molto forte per resistere. E’ un pezzo inizialmente pensato in inglese, che poi pian piano è stato trasformato.

Come è nata la possibilità di partecipare al Festival e come è stato partorito questo pezzo?

Ho unito la passione per il vintage e allo stesso tempo per il moderno. E’ il mio primo pezzo in italiano, era curiosa di sapere cosa potesse pensarne una giuria. Ci sono state varie fasi, è un pezzo che ha un suo perchè, semplice, essenziale. Carlo Conti si è molto incuriosito, me l’ha fatta cantare a cappella e poi da lì…

Tra gli altri giovani in gara chi temi particolarmente e delle loro canzoni c’è qualcuna che ti piace di più?

Mi piacciono tutte e sono sincera. La cosa bella di questo festival è che sono tutte diverse tra loro, non ci sono cose simili e questo rende tutto molto interessante. Non temo nessuno, semplicemente perchè non la vivo con lo stress della competizione. Sarà che sono abituata ad Area Sanremo…

Tra le otto nuove proposte sei la più internazionale. Può essere un vantaggio?

Ho vissuto in giro per il  mondo, conosciuto tante culture e linguaggi. Non so se è un vantaggio, ma ho avuto la fortuna di ascoltare tanta musica e subire molte influenze e contaminazioni. Ho un mio lunguaggio e questo sì, rappresenta una ventata di internazionalità. Il soul, il jazz sono le sfere musicali che più mi appartengono.

Che musica prevale in Tanzania?

C’è il pop africano, delle voci sognanti, ritmi movimentati e una grande libertà vocale…

Che ne pensi delle major e delle etichette indipendenti?

Le major hanno una loro forza, ma molto spesso al loro interno sei soltanto un numero, specie rispetto ai grandi della musica. Le label indipendenti ti coccolano maggiormente e puoi dimostrare davvero quello che sei. Poi ovviamente ci vuole anche la giusta fortuna. 

La tua breve esperienza in un talent è quella di Star Academy, che idea ti sei fatta?

Non ero pronta per quel tipo di programmi. Lì bisogna saper gestire ogni canzone al massimo, sei sempre in discussione. Io ho fatto tre puntate, poi il programma ha chiuso e paradossalmente è stata la nostra fortuna, perchè tutto è stato dimenticato. Ma l’esperienza mi è servita perchè poi ho capito cosa veramente mi piace fare. Io amo scrivere, vivere la musica, a un certo punto c’è una crescita necessaria e sento che sono sulla strada giusta. 

A chi andrà il tuo pensiero quando salirai sul palco dell’Ariston?

Sicuramente a mio padre, che è lontano. Attualmente per lavoro si trova in Algeria. E’ una persona speciale ed è come se mi fosse accanto.

Avrai qualche portafortuna con te?

Un piccolo Buddha di vetro. E’ un qualcosa che non puoi acquistare da solo, ma che per portare fortuna va regalato. E questo l’ho ricevuto da mia sorella che me l’ha portato da Londra. E poi avrò una collanina con una scimmietta.

Con chi sogni in futuro di duettare?

Con Zucchero. Lui è straordinario e artisticamente l’ho sempre seguito. 

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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