Published on Novembre 17th, 2014 | by Antonio Tortolano
0Il sangue di Giuda: Megamusic intervista Giuseppe Capuana
Lo scorso 7 novembre è uscito Il Sangue di Giuda, il nuovo album di Giuseppe Capuana. Di origini siciliane, trapiantato a Milano, la sua vena artistica, pittorica e musicale si esalta in Toscana dove vive da diversi anni. L’incontro con l’arrangiatore e produttore Giulio Iozzi fanno partire un progetto che ha portato alla realizzazione di questo album dove viene fuori tutta l’anima cantautoriale di Giuseppe Capuana. Vi proponiamo l’intervista dove ci racconta come nasce questo lavoro dal titolo equivoco…
Giuseppe, come nasce l’idea di intitolare l’album Il Sangue di Giuda?
Molte persone si lasciano ingannare dal titolo pensando che la canzone “Il sangue di Giuda” abbia riferimenti religiosi legati a Giuda Iscariota. Il Sangue di Giuda invece altro non è che un vino che producono in Oltrepo pavese. Ovviamente l’identità della canzone non è da ricercare nel nome del vino, quanto invece nelle prime parole della canzone: la vita, il tempo, e il modo in cui lo viviamo o lo vediamo passare. Questo è più o meno il “tema” dell’album ed è per questo che ho scelto questo brano per identificare l’intero progetto.
Raccontaci come sei arrivato a concepire questo progetto e quanto è stata importante la collaborazione con Giulio Iozzi
Ho scritto la maggior parte di queste canzoni un po’ alla volta, senza fretta, senza pensare di concepire nulla. Sono nate chitarra e voce in luoghi e tempi molto diversi tra loro, ed è stato un “bisogno”, quasi una terapia per cercare di uscire da un periodo di “silenzio artistico”. L’incontro con Giulio Iozzi, che è l’arraggiangiatore di tutti i pezzi, ha trasformato poi tutto in un progetto. Nulla sarebbe potuto nascere senza il nostro incontro.
Quanto c’è di Toscana, a livello di ispirazione, nel tuo album?
Beh, le mie canzoni sanno di pappa al pomodoro, tanto quanto di arancino o di cotoletta alla milanese. Le mie ispirazioni arrivano da ciò che vedo e respiro intorno a me, dalle persone che incontro, dalle mie tradizioni.
Pittore, cantautore, musicista. La passione per l’arte come è nata dentro di te?
“L’artismo” è una brutta malattia che si prende da piccini da chissà quale virus e dalla quale difficilmente se ne esce. Giuro, ho provato anche a curarmi negli anni, ma non c’è stato nulla da fare.
Pezzi forti come Incomprensioni e 20.07.2011 danno l’idea del tuo lavoro. Qual’è l’obiettivo dell’album?
Sì, è vero, sono i due pezzi più “impegnativi” dell’album, ma mi piace ricordare che la musica che faccio è musica “leggera” e che bisogna dare il giusto peso ai testi che scrivo. La musica arriva alle orecchie delle persone con frequenze diverse e quindi può alterare il significato delle parole. Comunque Incomprensioni è una delle due canzoni dell’album che non sono nate dalla mia penna, l’autrice di questo bellissimo pezzo è Domenica Borghese.
C’è un artista che apprezzi particolarmente a livello cantautorale in questo momento?
Niccolò Fabi e Tricarico.
Hai in programma dei live in giro per l’Italia nei prossimi mesi?
Ci stiamo lavorando. Tutte le informazioni si potranno trovare sul mio sito giuseppecapuana.com o sulla mia pagina Fb Giuseppe Capuana.
Cosa ne pensi dell’industria discografica?
Che è un’industria.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
Fino ad ora ho seminato, ora è tempo di raccogliere i frutti.