Published on Maggio 22nd, 2013 | by Il Graffio
0Pat Metheny e John Zorn per la prima volta insieme in un nuovo progetto
Arriva nei negozi di dischi la prima collaborazione tra Pat Metheny e John Zorn, Tap: John Zorn’s Book of Angels, Vol. 20 pubblicato dalla Nonesuch Records e dalla Tzadik (l’etichetta di John Zorn). Il disco segna la prima collaborazione tra i due artisti, considerati tra i più originali e innovativi della loro generazione. A parte il collaboratore di lunga data, il percussionista Antonio Sanchez, Pat Metheny suona tutti gli altri strumenti: chitarre, sitar, tiple, tastiere, percussioni.
A partire dagli anni Novanta, John Zorn ha scritto oltre 500 brani ispirati dalla musica tradizionale ebraica, conosciuti ora come i due volumi dei Masada Book. Ha eseguito per circa un decennio i primi 200 brani del Primo Libro con i membri che si sono succeduti nell’ensemble Masada prima di scrivere in soli tre mesi le 300 canzoni del Secondo Libro. Nel corso degli ultimi otto anni, i brani del Secondo Libro sono stati divisi in gruppi e ogni volume, chiamato The Book of Angels, è stato poi registrato da un gruppo stellare di musicisti.
”Pat Metheny -dice John Zorn– è ovviamente una leggenda vivente, uno di quei rari raggi di luce nell’universo. La sua incredibile capacità, la dedizione, la sua energia, la sua concentrazione, la fantasia e la sua infinita curiosità lo contraddistinguo davvero come uno dei più grandi musicisti su questo pianeta. Tap mette in mostra quanto siano incredibili l’immaginazione, la tecnica e la passione di Pat. Ogni volta che riascolto quello che ha fatto, divento euforico esattamente come mi era successo dopo il primo ascolto”.
Pat Metheny, recentemente premiato con il suo ventesimo Grammy, aggiunge: ”Ammiro John Zorn a partire dalla fine degli anni Settanta e ho seguito tutto il suo percorso artistico. Qualche anno fa, dopo che si era messo in contatto con me per scrivere alcune note per una delle sue pubblicazioni, John ed io abbiamo iniziato a scriverci (per quanto può sembrare strano, non ci eravamo mai incontrati di persona nel corso degli anni). Gli ho scritto che avevo seguito fin dall’inizio i suoi Book of Angels e sentivo di poter essere in grado di contribuire con qualcosa di mio. Con enorme entusiasmo, ha iniziato a suggerirmi alcuni brani che non erano ancora stati registrati e tra questi ho scelto quelli che mi hanno colpito immediatamente”.