interviste

Published on Dicembre 18th, 2014 | by Antonio Tortolano

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One More Compilation: Megamusic intervista i Mercutio

Oggi vi proponiamo l’intervista ai Mercutio. Parliamo di una rock band italo-inglese che nei mesi scorsi ha pubblicato Back to nowhere, il singolo che anticipa l’uscita dell’omonimo debut album. Il gruppo, che fa dell’alternative rock la sua principale essenza artistica è nato nel 2011 a Londra, ma è di quest’anno la vera esplosione nell’universo musicale, forte anche del traino della One More Compilation vol.1, lanciata dalla label italiana One More Lab e dove figura No Compromise, uno dei lavori più raffinati dei Mercutio. Le influenze di grandi band come Radiohead, Muse, Sistem of a Down e Porcupine Tree portano i Mercutio a concepire un lavoro sicuramente elaborato e decisamente apprezzabile…Abbiamo rivolto alcune domande alla band italo-inglese…

Come nascono i Mercutio? Qual è stato l’elemento che ha fatto unire le vostro quattro personalità?

Ci siamo conosciuti grazie a un grande compositore e amico, Gianluca Cucchiara, che aveva in embrione il progetto nella sua testa e che grazie alle nostre mani poi si è realizzato. Siamo stati molto fortunati (anche bravi in alcuni frangenti) nel riuscire a formare da subito una squadra forte, compatta, a tratti una vera famiglia. In realtà abbiamo sostanziali differenze artistiche che però diventano un punto di forza nelle fasi di composizione e produzione.

Qual è il bilancio che sentite di tracciare per quanto riguarda il debut album?

Siamo molto soddisfatti del nostro lavoro, anche se come ogni artista mai al 100% (l’autocritica è alla base del miglioramento secondo noi), crediamo che questo album abbia delle grandi potenzialità e speriamo che se ne accorgano anche i grandi distributori.

Fonti di ispirazione importanti come Muse e Radiohead. Quali sono le altre vostre influenze artistiche?

Senza dubbio siamo più legati agli anni ’90 che ai 2000 quindi più Radiohead, più Grunge di Seattle, e più grandi classici del rock come Led zeppelin e Pink Floyd. Ma ognuno di noi, individualmente, spazia molto; ci interessano le orchestre, il musical, l’elettronica…

Com’è in questo periodo la scena indie londinese? C’è una band che apprezzate particolarmente?

Il termine “indie”, in realtà, è spesso fonte di disagio per noi; questo negli ultimi anni ha iniziato a definire un genere musicale ben preciso, soprattutto in Inghilterra, rispetto il quale ci riteniamo molto distanti. Se parliamo di “indie” come genere quindi, ti possiamo dire che si ha fin troppa scelta; decine di migliaia di band si esprimono nel linguaggio che caratterizza questo genere di musica e il range qualitativo è veramente ampio, ma non è il nostro mondo. Se invece definiamo “indie” la musica indipendente, di qualunque genere essa sia, il discorso si fa lungo; a Londra si dice ci siano più o meno 45’000 band, di cui una cospicua percentuale è indipendente, e di cui un’altra grande parte fa veramente dell’ ottima musica. Tra le band che ci hanno sicuramente molto colpito ci sono “This Wicked Tongue” e “Black Casino and The Ghost”.

Cosa ne pensate del progetto One More Compilation?

One more Lab volume uno è una ottima compilation, con band coinvolte da ogni parte del mondo. E’ un piacere farne parte ed abbiamo dato a loro in anteprima assoluta la versione album di uno dei singoli di punta, No compromise. Quindi grazie allo staff di One more lab per averci considerato per questa prima loro release.

L’industria discografica vive un momento particolare. Meglio le major o le etichette indipendenti?

Ci sono sempre due lati di ogni medaglia. Se ti prende una Major hai fatto. Tutto è in discesa ma devi fare ciò che dicono loro e se vogliono ti tengono fermo per anni. Insomma fanno bene al portafoglio ma spesso ti rovinano artisticamente (scelta dura da fare se arrivasse una proposta). Le etichette indipendenti fanno il loro, lasciano molto più spazio agli artisti di esprimersi ma la loro rete è spesso molto limitante.

Qual è il vostro rapporto con il pubblico?

Direi che il momento in cui scendiamo dal palco dopo un live è una delle cose più belle del nostro mestiere. Ti imbatti in sguardi di ammirazione, in sguardi critici, insomma ti senti nudo di fronte all’affetto delle persone, ma anche di fronte al loro giudizio. E’ una sensazione unica. E noi amiamo sempre tutti alla fine, chi ci vuole bene e chi ci vuole male, perchè forse è proprio chi ci aiuta a crescere.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Ora ci concentreremo sull’uscita del disco e su una serie di eventi che la seguiranno. Stiamo organizzando un tour in Italia e all’estero, un nuovo video (forse due), abbiamo un brano su un film che andrà al Festival del Cinema di Berlino. Insomma, stiamo scaldando i motori.

 

 

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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