Published on Luglio 24th, 2014 | by Antonio Tortolano
0La “Museica” di Caparezza tra Van Gogh e Modigliani
In migliaia hanno sperato per tutto il giorno che il live di Caparezza al Rock in Roma non saltasse. La pioggia, grande protagonista dell’estate italiana non ha dato tregua fino alle 18.30 di martedì, ma poi come per magia ecco aprirsi totalmente il cielo e il trasversale pubblico dell’artista molfettese ha potuto assistere a un grande ed originale show. La data capitolina di Caparezza è stata aperta prima dai sorprendenti Kutso con la loro carriera in ascesa e dai consolidati salentini Apres La Classe. Dopo tante band e artisti stranieri che si sono succeduti sul palco dallo scorso 3 giugno, al Rock in Roma alle 21.50 è arrivato il primo grande nome italiano, a cui seguiranno nei prossimi giorni solo gli Afterhours. Complice la forza del cantautore pugliese, il costo del biglietto decisamente popolare e un live di grande impatto, il concerto di Caparezza dimostra che si possono fare grandi numeri anche con artisti italiani. Sicuramente nella prossima edizione ci aspettiamo qualche connazionale in più.
Caparezza esce fuori da un’enorme matrioska ed è subito show. Nella sua “Museica” attacca la politica, il malcostume italiano, non mancano ovviamente i riferimenti ai giovani senza lavoro e un pensiero al conflitto di Gaza. Tra ironia, sarcasmo e qualche luogo comune lo show scivola via in maniera piacevole. Gli viene data una grande caramella. “E’ elettronica, mangiala, ti fa stare bene“. E lui parafrasando le sigarette. “Ma non è che poi dopo un po’ che mangio quelle elettroniche torno a mangiare quelle normali. Non si farà mica così in Italia?”. E’ un Caparezza che ci tiene a ribadire che il suo spettacolo è per tutti. “Mi dicono che a vedermi vengono soltanto i punkubbestia e invece qui è pieno di bambini a cui voglio dedicare questa canzone…“. Caparezza scomoda anche il presidente Napolitano. “Pur non seguendo il calcio, ho ricevuto la chiamata del Capo dello Stato e gli ho proposto un inno per il Mondiale che ci avrebbe portato fortuna ma lui non ha accettato“. E parte Legalize the Premier. Prima ancora sul palco erano arrivati i girasole di Van Gogh (un assist per esibirsi in Mica Van Gogh) e una lambretta, anni ’60, ma “senza prospettive”. Se l’inizio era stato dedicato ad Avrai ragione tu, con tanto di matrioske e scenografia sovietica, a metà concerto c’è spazio per Kitaro, dove ci si tuffa in un’ambientazione giapponese. Ma è con Teste di Modì ironizzando sul falso di Modigliani ritrovato nel 1984 da tre ragazzi livornesi che Caparezza riesce ad ottenere il maggiore trasporto da parte del pubblico prima di proporre i suoi pezzi di maggior successo. Vengo dalla Luna e Vieni a ballare in Puglia non possono certo mancare nella scaletta. E c’è spazio per Non siete Stato voi, pezzo non certo leggero, che apre a innumerevoli riflessioni…Quello di Caparezza è un live originale, intelligente e dimostra la crescita costante dell’artista pugliese che non si presta quasi mai a logiche televisive e in momento storico pieno di personaggi fatti di mille contraddizioni, lui riesce a mantenere una particolare coerenza.
La scaletta
Avrai ragione tu
Dalla parte del toro
Mica Van Gogh
Sfogati
Legalize the premier
Giotto Beat
La mia parte intollerante
Teste di Modì
Abiura di me
Canzone a metà
Cover
Non siete stato voi
China Town
Vengo dalla luna
Goodbye Malinconia
Kitaro
Vieni a ballare in Puglia
Non me lo posso permettere
Bis
Fai da tela
E’ tardi
Fine di Gaia