Published on Dicembre 16th, 2021 | by Antonio Tortolano
0Heritage: Megamusic intervista Proudence
Oggi vi proponiamo su Megamusic l’intervista a Proudence, cantatrice ivoriana che debutta con Heritage, brano prodotto da Valerio “Combass” Bruno (bassista degli Après La Classe) e distribuito da The Orchard per Esagono Dischi.
Frutto di una contaminazione di generi e culture in cui il soul si mescola al reggae, Heritage è un brano che si propone come una produzione pop interamente suonata e senza alcun ricorso alle moderne tecniche di produzione digitale.
Prudence Obounon, in arte Proudence, classe 1995, è una cantautrice nata a Bingerville in Costa D’Avorio. Il suo percorso nella musica inizia in Africa studiando musicologia all’INSAAC (Istituto Nazionale di Arte e Azione Culturale), considerato il più grande istituto d’arte del Paese, per poi trasferirsi in Italia. Da sette anni vive tra Parma e Cremona, due città che le hanno permesso di conoscere artisti italiani e internazionali. Fra i suoi lavori più recenti c’è quello con l’associazione Colori D’Africa – Ahymé Festival e con il museo cinese di Parma. Nella sua carriera ha collaborato con artisti provenienti da diverse parti del mondo come Gabin Dabiré (Burkina Faso), Daniele e Mauro Durante (Italia), Sahar Ajdamsani (Iran), Giovanni Amighetti e Luca Nobis (Italia). È inoltre stata ospite della band di Pier Bernardi per i brani “Black and White” e “Eyes”.
Proudence, ci racconti le emozioni di questo tuo debutto discografico?
Ho provato una grande gioia quando ho pubblicato il mio primo brano d’esordio, perché piano piano mi sto facendo conoscere da più persone e forse il mio messaggio non passerà inosservato.
Come nasce questo tuo primo singolo?
“Heritage” è nato dopo aver notato che la maggior parte dei giovani di oggi dà più valore alle cose materiali e s’interessa poco dei valori culturali, morali, umani e sociali.
Sei da sette anni in Italia, come è stato il tuo impatto sia a livello personale che musicale con la nuova realtà?
L’impatto a livello personale è stato pesante. Quando sono arrivata qui in Italia ho dovuto adattarmi a questo nuovo territorio, ho cercato di integrarmi e studiare per poter capire in primis la lingua e poterla anche parlare. Erano tante cose da fare nello stesso momento ed è stato complicato. Quando sei in un nuovo territorio devi dettarti alla nuova cultura, ai nuovi modi di fare e di vivere. Non ci ho impiegato molto a capire la lingua, la cosa importante è che finalmente mi sono adattata. A livello musicale, invece, non è stato “pesante”. Questo perché penso che la musica sia un qualcosa di universale. Non ho avuto difficoltà, per me è la stessa cosa. Ho usato la stessa tecnica sia per scrivere che per cantare, quindi ero molto tranquilla. Ovviamente essendo un’artista emergente devo cercare di farmi conoscere il più possibile dalle persone.
La tua è una produzione interamente suonata e con una contaminazione di generi. Puoi dirci qualcosa in più su questo progetto e se ci sarà qualcosa anche in italiano?
Il produttore artistico, Valerio Combass, ha voluto ricreare un mondo sonoro in linea con la natura, totalmente suonato e senza l’utilizzo di alcuna macchina in studio, solo bravissimi musicisti che hanno messo il cuore in quello che hanno suonato. “Heritage” é nata sotto ispirazione delle produzioni di Imany, zaz, ayo. In questo momento stiamo lavorando sulle nuove tracce, non sappiamo in che lingua le canterò, faremo sicuramente vari tentativi… la comunicazione, per me, ha la prioritá. L’intenzione di cantare in italiano c’è, perché mi piace molto la lingua e oltretutto le canzoni italiane sono bellissime.
Il video è stato girato in Puglia e hanno partecipato musicisti importanti. Cosa puoi dirci a tal proposito
Questo brano è nato quando ho scoperto, tra i vari provini di Valerio “Combass” Bruno, questa bellissima melodia. Subito ho deciso di adattare il mio testo su di essa, perché avevo bisogno di portare a termine questo lavoro soprattutto per far veicolare il mio messaggio, quindi insieme a Giovanni e a Valerio abbiamo deciso di fare una versione acustica.
Come sei uscita dalla pandemia, come ti pare il ritorno a una presunta normalità anche dal punto di vista musicale?
Se dovessi parlare senza prestare attenzione a questa crisi che stiamo attraversando direi che vedo un futuro molto promettente per tutti i musicisti che hanno una buona casa di produzione qui in Italia. Ma purtroppo questa terribile pandemia rappresenta un ostacolo, bisogna però essere fiduciosi che il futuro prospetti cose migliori.
Quali sono i tuoi punti di riferimento artistici ?
Il mio punto di riferimento è da sempre Whitney Houston. Nelle sue canzoni ci sono vari stili musicali, quindi seguendola ho imparato anche ad imitare quegli stessi stili. Ci sono tanti altri musicisti che mi piacciono, ma il mio punto di riferimento è lei.
Progetti per il 2022?
Pensavo di far uscire un nuovo brano, in autunno. Sicuramente vorrei fare altre collaborazioni con diversi musicisti, magari africani; vorrei provare ad inserire all’interno della mia musica altri colori musicali. Inoltre, mi piacerebbe sperimentare nuovi stili, come l’afrobeat, e, perché no, cantare anche in italiano. Tutto quello che posso dire per il momento è che sarà un mix di stili musicali, un vero e proprio mix di culture, perché per me è molto importante non limitarmi.