Published on Dicembre 22nd, 2014 | by Antonio Tortolano
0Gold School. Megamusic intervista Morfuco e Tonico 70
Antonio Cuciniello, a.k.a Tonico 70 e Mario Ventura, meglio conosciuto come Morfuco, hanno dato alla luce nei mesi scorsi a un nuovo lavoro discografico, Gold School. I due rapper pubblicano le sedici tracce su etichetta Dintz Records e si avvalgono della collaborazione, tra gli altri, di Dj Jad, Francesco Di Bella dei 24 Grana, Ganja Farm, Speaker Cenzou e molti altri. La produzione esecutiva di questo album è affidata ad una neonata casa editrice musicale Ad est dell’Equatore. Tonico 70 e Morfuco appartengono come pensiero alla vecchia generazione legata all’hip hop sia americana che nostrana, lontana dai percorsi commerciali del genere degli ultimi periodi. I due artisti campani ci raccontano come è nato Gold School, dell’attuale momento dell’hip hop, dei loro progetti e dell’industria discografica…
Gold School, come nasce questo nuovo lavoro e quali obiettivo vi siete prefissati?
Nasce dall’unione di due fratelli più che due amici con un background che risale agli anni 90 con una gavetta ventennale che ci ha portato qui oggi e che abbiamo cercato di riassumere in questo disco. Non ci siamo mai prefissati traguardi assurdi se non quelli di essere appagati da ciò che facciamo. In primis i pezzi devono piacere a noi e quando li portiamo sul palco dobbiamo sentirli scorrere nelle nostre vene e così é sempre stato. Quindi il nostro obiettivo è stato già raggiunto.
Come mai ci sono voluti sei anni per rivedervi insieme?
Abbiamo trascorsi di vita un po’ complicati e non per piangerci addosso o per fare i problematici, però purtroppo in questi anni si sono susseguiti diversi avvenimenti, eppure nonostante ciò abbiamo sempre continuato a produrre. Tonico ha realizzato numerosi lavori discografici come produttore con i Funky Pushertz : “Iatenamicizia”, “Mbarka Ben Taleb”.
Morfuco ha siglato un album da solista e siamo arrivati ad oggi con la consapevolezza giusta , anche perchè non facciamo dischi tanto per farli, ma quello che realizziamo si fa portavoce di un sentimento quindi ci vuole anche un momento per vivere la vita per poi raccontarla. Nel frattempo, abbiamo messo su un’etichetta indipendente, la Dint Recordz, dove abbiamo prodotto dieci uscite di vari artisti come Tropa D’elite, Stik B, Los Caarnales, Peste MC , Rocco Hunt ed altri.
Cosa ne pensate della popolarità che ha raggiunto il rap negli ultimi anni in Italia?
Purtroppo le case discografiche macina soldi hanno fatto diventare anche questo un teatrino fatto di persone che, più che veri e propri rappers, sono burattini senza né ritmo né poesia. Si gioca molto sul personaggio, molto sull’immagine, ma pochi contenuti e scarsa serietà artistica.
Un artista italiano che apprezzate particolarmente?
Apprezziamo molti artisti, come punto di riferimento sicuro abbiamo i Sangue Misto, Speaker Cenzou, La Famiglia e tutti gli artisti degli anni 90 con cui siamo cresciuti. La nostra attenzione, ma soprattutto il nostro interesse, non si sono mai concentrati e soffermati solo sui rappers. Siamo legati anche ad artisti come Pino Daniele, Sergio Bruni… Spaziamo dunque tra vari generi musicali, ma soprattutto apprezziamo artisti coerenti con quello che dicono nei loro testi.
E band o artista americano?
Siamo cresciuti con l’underground newyorkese di fine anni Novanta/inizio Duemila, grazie anche alla nostra radio indipendente personale, Il nostro dj Rogo, uno dei più grandi collezionisti di rap in circolazione, che da sempre ci “abboffa” di rap principalmente underground e poi ovviamente Cypress Hill, Wu Tang , Gangstarr, De la soul, Pete rock,ecc…
Partecipereste a un talent show? Meglio come concorrente o coach?
Nei talent show si dovrebbe sfruttare il talento lo dice la parola stessa, ma spesso è solo una manovra di agenzie di spettacolo o major. Credo che saremmo fuori luogo. Però, mai dire mai! Dietro lauto compenso potremmo dire l’esatto contrario ( risatona)
In Gold School vi avvalete di diverse collaborazioni, come sono nate?
Sono esclusivamente collaborazioni di fratelli e di persone che conosciamo e stimiamo da una vita. Ci frequentiamo, passiamo del tempo insieme, scriviamo ritornelli e strofe e a volte se ci va bene registriamo, altre volte no e rimane un ricordo che ci godiamo solo con i diretti interessati.
Major ed etichette indipendenti. Cosa ne pensate dell’attuale momento dell’industria discografica?
Se fossimo in un altro paese, direi che andrebbero bene entrambe per la diffusione di un genere o di un artista, ma siamo in Italia e le major tendono a distruggere i talenti che pescano dalle indipendenti. Noi siamo fuori gioco per entrare in major e diventare marionette. Siamo per le etichette indipendenti, le uniche che ancora, seppur con grandi sforzi, spingono artisti validissmi e pesi.
La scena rap in Campania a che livello è attualmente?
Il livello attualmente è al massimo. I grandi numeri e i social parlano chiaro: siamo la scena più forte d’Italia anche se veniamo “discriminati” per l ‘uso del dialetto. In un brano citiamo “ tu vuò ca parl italian i vogl che t mbar u dialett…..”. Basterebbe poco per capire la nostra lingua come quando uno si impegna a capire lo slang americano flow e metriche spessissime, c’è una scuola vecchia ancora che butta calci ed una nuova che fa intendere che non sta la a guardare . W la Campania.
Qual è il vostro rapporto con il pubblico?
Abbiamo una tribe abbastanza numerosa che ci segue in giro durante le nostre serate. Il nostro intento è cercare di entrare sempre in contatto con il pubblico e creare un legame con loro. Non amiamo i camerini nel backstage perché anche prima della serata vogliamo assaporare l’aria che si respira prima dello show.
I vostri progetti futuri
Stiamo lavorando come produttori esecutivi a vari album che usciranno sotto etichetta Dint Recordz e abbiamo in cantiere Gold School 2.