Published on Dicembre 19th, 2014 | by Antonio Tortolano
0Forgotten Dream: Megamusic intervista Luka Zotti
Forgotten Dream è il secondo album da solista di Luka Zotti. Vi proponiamo oggi l’intervista a un artista decisamente versatile, polistrumentista e cantautore nel cui lavoro spiccano sonorità folk e rock. Appassionato di arte, come pittore è stato protagonista di diverse mostre non solo in Italia, ma anche in diverse città estere. Oltre alla chitarra, Luka Zotti si è avvicinato a strumenti come l’armonica, il pianoforte, le tastiere, il basso e la batteria/percussioni. La sua passione per le creazioni manuali l’ha portato a realizzare, ad esempio, la Tree Pad Key Guitar, strumento che include chitarra, tastiera, percussioni e multieffetto. Di questo e molto altro, Luka ci parla in questa intervista…
Luka, un primo bilancio di Forgotten Dream. Soddisfatto per il riscontro ottenuto finora?
Assolutamente soddisfatto, è stato un lavoro apprezzato dalla tipologia di pubblico che mi sarei aspettato e che avrei voluto si avvicinasse a me.
Un lavoro raffinato e dalle tematiche intense. Quanto c’è di autobiografico in questo disco?
I testi di questo disco sono tutti autobiografici, li avevo “nel cassetto” e non avrei mai pensato di pubblicarli perchè parte di un personale percorso, poi è arrivato il sogno che mi ha fatto scrivere il brano Forgotten Dream. Quel sogno mi ha dato un tale aiuto in un brutto momento della mia vita che ho ritenuto giusto pubblicare i brani all’interno di un unico disco, nella speranza che quelle canzoni e quei brani che mi avevano aiutato a ritrovare la serenità, potessero fare la stessa cosa anche con altre persone.
Cantante e chitarrista, ma gli strumenti che sai suonare sono davvero tanti. Quali vantaggi porta tutto questo nella realizzazione di un album?
Mi sono avvicinato agli altri strumenti perché mentre compongo musica, che avviene di solito con chitarra e voce (i miei principali strumenti, in cui sono anche diplomato), spesso ho già in mente anche gli arrangiamenti per altri strumenti, è come se sentissi già il brano finito, dunque mi è molto utile saper suonare altri strumenti. Inoltre è interessantissimo trasportare la tecnica e l’impostazione di uno strumento su un altro. Questa esperienza mi è stata fondamentale per arrivare alla creazione degli strumenti musicali personalizzati che ora realizzo.
Arte e musica si fondono nella tua carriera. Sarà sempre così o prima o poi ci sarà una strada precisa per te?
La strada precisa è già questa. Dal mio punto di vista la Musica è una forma d’Arte come pittura, scultura, fotografia, poesia…tutte figlie della stessa madre, ossia l’ “Ispirazione”. Sono diverse forme per esprimere e comunicare emozioni, ognuna appaga e stimola i nostri diversi sensi, la pittura con i colori e le sue sfumature appaga prevalentemente la dimensione visiva. La musica, invece, la parte uditiva, mentre la scultura o creazione manuale appaga e stimola la dimensione del tatto oltre che la vista.
Dunque in base a quello che ho da comunicare scelgo la forma d’arte più appropriata ma la fonte è sempre la stessa, la voglia di esprimersi.
Tree Pad Key Guitar. Ci racconti come è nata?
Questo strumento nasce dall’esigenza di avere più strumenti vicinissimi tra loro. Durante i miei live utilizzavo, oltre alla chitarra elettrica a tracolla, tastiera e un multieffetto per dj posizionati su dei cavalletti; non era comodissimo spostarsi velocemente da uno strumento all’altro e inoltre dovevo collegare troppi cavi. Stavo quindi cercando una soluzione, quando durante un concerto (occhi chiusi per lasciarsi guidare dall’ispirazione) ho avuto questa visione di una chitarra che inglobasse più strumenti, così ho iniziato a disegnare il progetto e poi l’ho realizzata.
La Tree Pad Key Guitar è uno degli strumenti musicali personalizzati che realizzo, mi piace creare strumenti che cerchino di andare “oltre”, di “spostare il limite”, che siano fuori dal convenzionale, con questo strumento per esempio ho imparato a suonare la tastiera con mano destra, fare un assolo di chitarra con la sinistra e cantare, tutto nello stesso momento.
Qual è il tuo rapporto con il pubblico? Tour in Italia e all’estero, quali differenze hai notato principalmente?
Mi piace il rapporto con il pubblico, ma preferisco le piccole-medie situazioni (come gli house concert oppure i teatri). La differenza fra pubblico italiano ed estero è abissale, all’estero ho sempre trovato un pubblico attento e venuto appositamente per ascoltare, curioso di arricchirsi con la musica e culturalmente preparato.
Cosa ne pensi dell’attuale momento dell’industria discografica?
E’ un momento davvero difficile, ormai fare musica è quasi una “missione”, almeno per gli artisti indipendenti. Purtroppo non c’è quasi più nessuno che investe sugli artisti, a meno che non sia sicuro di farci molti, ma molti soldi! Per fortuna che ci sono Passione e Determinazione!!
Progetti futuri di Luka Zotti?
Voglio fare dei tour all’estero, penso che viaggiare sia uno dei modi più belli per conoscere altre realtà e aprire la nostra mente, inoltre la musica e l’arte hanno il compito di “spostarsi” per comunicare con più persone.
Crediti fotografici: Samuele Cavicchi