Published on Maggio 26th, 2014 | by Antonio Tortolano
0Damon Albarn: “Sogno un nuovo album con i Gorillaz”
“Dagli anni ’90 ad oggi le persone si sono totalmente allontanate dalla politica, forse sono troppo impegnate a guardare i loro telefonini o i gatti che salvano i bambini su Youtube?”. Se lo chiede Damon Albarn, leader dei Blur e dei Gorillaz, in Italia per presentare il suo primo album da solista, Everyday robots, che ha al suo centro proprio la critica dell’uso eccessivo della tecnologia . Damon Albarn rivela che gli piacerebbe incidere un nuovo album insieme ai Gorillaz: «Almeno uno e sarebbe di sicuro dai suoni molto allegri», ma soprattutto ci tiene a commentare a caldo il risultato politico della Gran Bretagna, con il successo dello Ukip, il partito euroscettico:
“Ho capito che le cose stavano cambiando quando ho ascoltato due giamaicani parlare in una sauna, frequentata da persone di varie nazionalità, dove vado spesso. Avrebbero votato Farage. Lui è sostenuto dalle persone che dice di osteggiare: capite? È talmente preoccupante e un controsenso che è quasi divertente. In Italia – conclude – non siete certo messi meglio”.
In «Everyday robots» Damon Albarn ha collaborato in due brani con Brian Eno e ha sottolineato ridendo: «Non ci siamo conosciuti in palestra come hanno scritto in molti. Non vorrei che passasse quest’immagine inquietante di me sempre in palestra o in sauna» e ha riflettuto sugli anni ’90, quando scoppiò in tutto il mondo il successo dei Blur e del Brit Pop. «Secondo me quegli anni sono stati l’inizio della fine», ha raccontato, «è incredibile pensare che quando è partita la nostra avventura musicale non esisteva internet, mia figlia di quattordici anni non ci crede quando glielo racconto. C’è stata un’enorme evoluzione e qualcuno, come noi, è sopravvissuto. La musica ha perso l’impegno politico che aveva, però ora la tecnologia regala anche più possibilità ed è più semplice essere eclettici». Damon Albarn è sempre riuscito a passare da un progetto a un altro, dalla musica africana da cui nacque l’album «Mali Music» nel 2002 agli ologrammi dei Gorillaz, per i quali ora può dire di essere stato un precursore.
Il cantante dei Blur ha raccontato di essere concentrato, in questo momento, sullo studio della musica da camera vittoriana influenzata a sua volta dall’operetta italiana del XIX secolo e di star lavorando a un «grande progetto molto importante per il teatro». Il 30 aprile, da Londra, è partito il tour che lo porterà in Italia a luglio (il 14 al Vittoriale di Gardone Riviera e il 15 a Roma), concerti dove «mi sento più libero di scegliere tempi e modi rispetto a quando suono con i Blur», come ha sottolineato, e dove propone una selezione di brani dall’intera gamma del suo repertorio d’autore.