interviste lino blandizzi

Published on Gennaio 12th, 2016 | by Antonio Tortolano

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Da noi in Italia: Megamusic intervista Blandizzi

Oggi su Megamusic vi proponiamo l’intervista a Lino Blandizzi, conosciuto più semplicemente come Blandizzi, che poco più di un mese fa ha pubblicato Da noi in Italia. Un nuovo lavoro discografico che vede la partecipazione di James Senese e Gigi Di Rienzo. Nei dodici brani emergono sonorità folk-pop, che accompagnano dei testi piuttosto intensi che sottolineano due anime del nostro Paese: una corrotta e una sana. L’attività artistica di Blandizzi nasce oltre 25 anni fa. Il cantautore napoletano si racconta in questa intervista…

Un mese dall’uscita di “Da noi in Italia”. Quale bilancio senti di tracciare? Soddisfatto del riscontro ottenuto?

Direi che sta andando molto bene, grazie anche all’ottimo lavoro dell’etichetta “Graf Music/Audioglobe”. Considerando che il mercato discografico sta attraversando un momento critico, sicuramente l’obiettivo non è quello di scalare le classifiche dei dischi più venduti d’Italia, ma sapere di aver messo in piedi un buon lavoro, nato dall’esigenza di verità. Sento che c’è molto interesse intorno. Staremo a vedere! Comunque al di là del mercato, il mio bilancio è sempre positivo quando esce un nuovo lavoro, mette tasselli importanti per poter continuare a costruire quella piccola o grande storia che nessuno potrà mai cancellare.

 Come nascono le collaborazioni con James Senese e Gigi De Rienzo?

Lavorare con la musica, può portarti a volte a fare incontri speciali, come è successo con Gigi De Rienzo che ha curato gli arrangiamenti di “Con un paese nel cuore”. Il brano richiedeva una special guest e così pensammo di proporre al grande James Senese, di salire con noi “sul treno del tempo” per raccontare con il suo personale linguaggio e il suono inconfondibile del suo sax questo viaggio lungo la storia dell’Italia. Lui entusiasta, accettò. La sua preziosa partecipazione per me è un sogno che si avvera.

 L’Italia che va bene e quella che va male, per un artista quale funziona di più nel raccontarla?

Di solito siamo sempre più attratti dal male ma il mio sguardo sull’Italia sarebbe incompleto se guardassi solo gli aspetti negativi. Infatti, le mie riflessioni sull’ Italia e sugli italiani, sottolineano sia la parte corrotta che quella sana a cui, però, bisognerebbe riaccendere il cervello.

Quelli con le ali” è un pezzo piuttosto toccante. Hai avuto modo di parlare personalmente con le associazioni?

Sì, ho parlato personalmente con le associazioni costituite dai familiari, volevo dedicare anche un concerto, per non dimenticare quel tragico incidente del bus di Monteforte Irpino, ma hanno chiesto l’assoluto silenzio, come già avevano fatto in precedenza con altre manifestazioni, in ricordo delle 40 vittime. Grande rispetto per il loro forte dolore che a distanza di oltre due anni dalla tragedia, resta ancora in attesa di una sentenza che renda giustizia.

 “E’ la vita, la vita”, un bell’omaggio a Jannacci. Dei grandi cantautori italiani a chi ti senti più legato?

Inizio da Fossati, Dalla, De Gregori, Gaber, De Andrè, Rino Gaetano e poi le mie radici, Sergio Bruni e Pino Daniele.

blandizzi intervista

 “Salvate Venere, Salviamo Venere”. Qui si va sui beni culturali. Come nasce questo pezzo?

Nasce dall’esigenza di comunicare e sensibilizzare l’emergenza di un patrimonio artistico, storico e culturale allo sbando. Pompei, il Colosseo, la situazione disastrosa di tanti parchi archeologici e istituzioni museali. I beni immateriali come la musica, i racconti orali, capolavori indiscussi, tracce che parlano di noi attraverso il nostro passato, sempre meno valorizzati.

Sulla contaminazione dei generi presenti nel disco, cosa puoi dirci in particolare?

E’ una mia esigenza, una mia caratteristica, la contaminazione di generi e l’alternanza fra loro. Sono molti gli stili che mi piacciono e spazio tra i generi a secondo del vestito musicale che scelgo per il contenuto del brano.

Cosa ne pensi dell’attuale momento dell’industria discografica? Meglio le major o le indipendenti?

I punti di riferimento sono cambiati. Oggi le major puntano solo ai “song contest” televisivi, ad esempio a cantanti prodotti ad uso e consumo commerciale, pilotati da grandi centri di diffusione. Personalmente preferisco le indipendenti a una major che improvvisamente ti lascia alla deriva e poi si è anche più liberi di fare e dire quello che senti. Scelta fatta ultimamente anche da molti artisti noti.

I progetti futuri di Blandizzi?

Molti live e un musical…

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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