Published on Maggio 28th, 2013 | by Ylenia Rossini
0Little Tony: addio Cuore matto
Alla fine si è arreso: Little Tony, l’Elvis Presley de noantri, si è spento a 72 anni ucciso da un tumore. Era stato ricoverato tre mesi fa nella clinica Villa Margherita di Roma. Un addio annunciato, anche se Antonio Ciacci, questo il suo vero nome, non si era mai arreso. Come quando il suo “cuore matto” si era fermato anche se solo per un attimo, nel 2006 durante un concerto in Canada.
Il giovane Antonio si appassiona fin da giovanissimo al rock and roll e si esibisce ai Castelli Romani (lui era originario di Tivoli) nei ristoranti, locali da ballo, balere e nei teatri di avanspettacolo. Ma si fa le ossa in Inghilterra dove si trasferisce con i fratelli convinto da un impresario inglese, Jack Good: nasce così il marchio Little Tony and his Brothers, che si fa strada nel Regno Unito e che poi lo lancerà anche in Italia tra il 58 e il 60. Sono quelli gli anni delle hit Johnny B. Good e Lucille. Ma la vera occasione della sua carriera arriva nel 61 grazie a 24 mila baci. La canta in coppia con Adriano Celentano al Festival di Sanremo e si piazza al secondo posto. Un brano che diventerà un classico. Per il vero successo discografico dovrà aspettare l’anno successivo con Il ragazzo col ciuffo. Nel ’66, poi, grazie a Riderà vende quasi un milione di copie, anche se forse il suo brano distintivo sarà Cuore matto, che debutta al Festival di Sanremo nel 67 e che, dopo essere rimasto al vertice delle classifiche in Italia per dodici settimane consecutive, gli aprirà anche le porte dei mercati discografici di Europa e Sudamerica.
Popolarissimo e sempre fedele alla sua fede rock, addolcita da una vena melodica tipicamente italiana, Little Tony può vantare una serie di hit del calibro di La spada nel cuore, che presenta a Sanremo nel 1970 in coppia con Patty Pravo. Ma anche, dodici anni dopo, fortunate sigle televisive come Profumo di mare (Love boat). Con l’amico Bobby Solo, e con Rosanna Fratello, negli anni 80 decide di cambiare aria e dà vita al gruppo I Robot, che però non lasceranno un segno fondamentale nella storia della musica italiana. Sempre vitale e curioso, nel 2004 collabora anche con il dj Gabry Ponte, attuale giudice di Amici, nel brano Figli di Pitagora. E festeggia mezzo secolo di carriera sul palco dell’Ariston nel 2008 con un brano dal titolo evocativo Non finisce qui. I suoi funerali si terranno giovedì prossimo al Divino Amore.