Published on Maggio 25th, 2013 | by Margy Vanoni
0Bruce Springsteen a Napoli: le polemiche del giorno dopo
Da un lato il solerte dirigente pubblico, dall’altro il manager di star musicali di rango internazionale. Da un lato i vincoli per l’utilizzazione di una piazza monumentale, dall’altro un impresario in fuga che minaccia denunce e dice: “Non so se tornerei più qui, forse solo con qualcosa di più piccolo e con un investimento minore”. In piazza Plebiscito a Napoli giace ancora lo scheletro del megapalco che ha ospitato il concerto di Bruce Springsteen. Il palco della discordia, si direbbe.
Perchè proprio mentre gli operai smontano torri e impianti luci, attorno alla struttura su cui si è esibito per tre ore il Boss infiamma una rovente polemica. Al soprintendente ai Beni architettonici, Giorgio Cozzolino, non è piaciuto com’è stato organizzato il tutto, a cominciare dalla chiusura di una piazza pubblica per un concerto a pagamento, e annuncia i nuovi vincoli più severi. Pronta la risposta di Claudio Trotta, manager italiano di Bruce Springsteen e altri big:
“Non sa di cosa parla – dice -. Sto valutando con i miei legali l’ipotesi di una causa”. E non finisce qui perchè il manager musicale approfitta per sfogare malumori che sono tanti, antichi ed equamente distribuiti lungo tutto lo Stivale: “non è più possibile tollerare una burocrazia così volgare – rincara – gente che non ha visione, gretta e ignorante e che è contro lo sviluppo. A Milano ho dovuto pagare due volte per il disturbo che i concerti davano ai cavalli dell’Ippodromo. A San Siro si è schiavi di 53 famiglie che vivono vicino allo stadio. Il Paese non può essere perennemente sotto scacco”. A far saltare sulla sedia il manager sono state in particolare alcune dichiarazioni del sovrintendente. “Dire che un concerto a pagamento tipo quello di ieri non è un fatto culturale è estremamente offensivo – dice -. E poi chi dovrebbe pagarlo uno spettacolo così? Ieri si è anche generata ricchezza per la città e per lo Stato”. Ma per il soprintendente Cozzolino il problema resta. Le piazze devono essere aperte e i monumenti liberi per il pubblico godimento. “Quale pubblicità migliore – risponde Trotta – del più grande performer del mondo che da qui dice: “Io sono del Sud. Cosa si deve fare per questo Sud? E lo schifo che c’è in questa piazza non crea fastidio?“.
A dirimere la questione interviene il primo cittadino del capoluogo partenopeo, Luigi de Magistris. “Nel 99% delle occasioni – dice il sindaco – è uno spazio assolutamente libero, ma qualche volta capiterà che per un concerto le persone pagheranno un biglietto”. Ma non basta. Dietro i mal di pancia del manager, infatti, c’è anche il numero non proprio lusinghiero di biglietti staccati per Bruce Springsteen e la conseguente perdita di soldi per l’organizzazione. Il motivo, secondo Trotta, è anche questo destinato a sollevar polemica. “C’è un gap di attenzione, da Firenze in giù la musica internazionale ha una conoscenza e un seguito diverso“.