interviste Zois

Published on Agosto 10th, 2015 | by Antonio Tortolano

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Oro. Megamusic intervista gli Zois

Oggi su Megamusic vi proponiamo il progetto Zois. La band bolognese nata dall’incontro di Valentina Gerometta e Stefano Di Chio ha debuttato nei mesi scorsi sul mercato discografico con Oro. Una delle più celebri canzoni di Mango viene proposta in una nuova versione dagli Zois proprio con la partecipazione dell’artista lucano, scomparso qualche mese dopo la registrazione del brano. Un debutto importante per Valentina e Stefano, già attivi precedentemente in diversi progetti musicali e che in questo si avvalgono della presenza del chitarrista Alessandro Betti e del bassista Ivano Zanotti. Il disco è stato prodotto da LullaBit, etichetta indipendente bolognese. La contaminazione di generi è apprezzabile passando da suggestioni stoner rock a valzerini giocattolo, dalla ballad al trip hop. Abbiamo rivolto agli Zois alcuni domande a proposito del loro incontro con il grande Mango e di tanto altro…

Oro è uscito da pochi mesi. Quale riscontro sta ottenendo?

Per il momento abbiamo pubblicato il nostro primo singolo Oro con la partecipazione di Mango e sta andando molto bene. E’ stata una bella scommessa ed eravamo coscienti di proporre una versione molto particolare di un brano amato da moltissime persone. Ci ha sorpresi l’attenzione e la disponibilità con cui il pubblico l’ha accolta. L’album invece uscirà a settembre.

Quando vi è stata proposta la collaborazione con Mango cosa avete pensato e come è stato l’incontro con lui?

Innanzitutto eravamo contentissimi della grande opportunità che ci veniva offerta. Fin dal primo incontro, quello che ci ha sorpreso è stato la semplicità e il calore col quale ci ha accolto. Lavorare con lui è stata un’esperienza artisticamente molto importante ed è stato anche molto autentica, perché tra noi si era creata una bella empatia.

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Quanto è forte il rammarico per poter aver lavorato con lui così poco?

Enorme. Avremmo voluto fargli molte altre domande, imparare dai suoi consigli e dalla sua esperienza. Soprattutto ci sarebbe piaciuto salire su un palco con lui. Purtroppo non è stato possibile, ma ci riteniamo fortunati per tutto quello che abbiamo potuto creare insieme, nel tempo che ci è stato concesso.

Come è nata l’idea di “Oro”?

Mentre lavoravamo al nostro disco, stavamo cercando un classico della musica pop italiana da inserire come cover. Volevamo un brano che arrivasse da un mondo sonoro distante dal nostro, da vestire col nostro sound. Oro ci è sembrata subito perfetta: mentre ascoltavamo insieme la versione originale, nella testa ci suonava già in versione Zois.

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Come nasce la vostra band e come mai la scelta di Zois come nome?

La nostra band nasce a Bologna attorno al progetto di questo primo disco. Arriviamo tutti da diverse esperienze artistiche e in un paio di casi, Stefano e Valentina, anche da regioni diverse. Si può dire che ci ha unito l’affinità musicale, un’idea comune di come fare musica. Zois, che significa vita, racconta questa nostra idea: suonare per noi significa soprattutto creare. E forse inconsciamente dice anche che la nostra vita e la nostra musica per noi sono la stessa cosa.

La contaminazione di generi è uno dei vostri punti forti. Quali band hanno ispirato il vostro percorso artistico?

Sicuramente quegli artisti che hanno fatto della contaminazione la loro filosofia. Fortunatamente la storia della musica ne è piena. Solo per citarne alcuni: Beatles, Talking Heads, David Bowie, Bjork. Ma abbiamo ascoltato tanto anche Queens of The Stone Age, Radiohead, Massive Attack, Nine Inch Nails, Pj Harvey, Portishead, Interpol…La lista è lunga!

La crisi dell’industria discografica, qual è il vostro pensiero? Meglio le major o le label indipendenti?

In questo momento il mercato musicale è povero di risorse e allo stesso tempo saturo di produzioni. Sicuramente ci riconosciamo di più nella filosofia indipendente, che spesso osa dove le major nemmeno sporgono il naso. Allo stesso tempo emergere nel mare magnum musicale è molto difficile ed è chiaro che con gli strumenti di una major i risultati sono più a portata di mano. Noi crediamo nella terza via e pensiamo di averla incontrata nella nostra etichetta. Nella Lullabit abbiamo trovato coraggio e libertà artistica, unite ad una qualità professionale che solitamente si incontra nel mainstream.

Qual è il vostro rapporto con il pubblico?

Di totale empatia, nel senso che quando suoniamo si crea un circuito emotivo molto forte con la gente che ci ascolta. Ma ci piace che questo rapporto vada oltre il momento del concerto e per questo crediamo molto nelle opportunità di comunicazione che i social adesso offrono. Parliamo soprattutto della nostra pagina facebook. Non è solo uno strumento di promozione, ma di scambio. La immaginiamo come una finestra aperta per condividere col nostro pubblico storie, emozioni, opinioni e consigli.

Progetti futuri degli Zois?

Suonare, suonare, suonare e suonare!

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About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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