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Published on Marzo 28th, 2015 | by Antonio Tortolano

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20 anni di carriera: Megamusic intervista Fabio Zuffanti

Vent’anni di carriera da rivivere in un concerto evento. E’ quello che proporrà Fabio Zuffanti stasera a La Claque di Genova. L’artista ligure  ripercorrerà la sua storia musicale grazie a brani tratti dai suoi dischi solisti e realizzati con Finisterre, Maschera Di Cera e altri. La serata sarà un’occasione per rendere omaggio a tutta la scena progressive rock genovese, una realtà non certo scomparsa al tramonto degli anni Settanta. Fabio Zuffanti si esibirà insieme alla ZBAND, il gruppo con cui ha girato di recente un tour mondiale. Nella serata diverse sorprese e ospiti di rilievo. Apriranno “Un viaggio lungo 20 anni” i Merry Go Round, band toscana. Fabio Zuffanti è anche direttore artistico dell’etichetta Mirror Records e lavora come compositore per sonorizzazioni. La nostra intervista…

 Fabio, cosa deve aspettarsi il pubblico da questa serata genovese che celebra i tuoi 20 anni di carriera?

Offriremo al pubblico un bell’excursus di canzoni tratte da miei dischi solisti e realizzati con le band con cui ho suonato, Finisterre, Maschera Di Cera, Hostsonaten e Aries. La cosa particolare sarà che, oltre me e la mia band (ZBand), sul palco saranno presenti a rotazione una quindicina di amici musicisti che in questi anni hanno collaborato con me nei gruppi sopra citati o in altre situazioni.

Non c’è solo la scuola di Genova ma anche la scena progressive rock genovese che, grazie a te e ad altri musicisti, vive una seconda giovinezza. Cosa puoi dirci a riguardo?

Fin dagli anni Settanta, Genova ha dato vita a importanti band dedite al progressive, ma il fermento non è mai venuto meno e, in particolare negli ultimi anni, abbiamo assistito a una vera e propria rinascita di interesse per questo genere e al fiorire di nuove interessanti realtà che continuano a divulgare il messaggio del prog-rock. Non saprei dire come mai tale musica ha così attecchito nella mia città, sta di fatto che il fermento continua a crescere e questo non può che farmi piacere, anche perché immodestamente credo di essere un minimo responsabile di questa rinascita.

 Che bilancio senti di tracciare del tour con la ZBAND in giro per il mondo?

È stata un’esperienza molto bella anche perché è stato il mio primo tour da solista e il primo con questa band che avevo messo su per l’occasione. Le date in Belgio, Olanda e Canada in particolare sono state straordinarie, perché da quelle parti un folto pubblico segue da tempo le mie gesta e ogni volta che mi capita di suonare in questi posti mi dimostrano la loro passione in maniera molto intensa.

 20 anni di musica e tour con diverse band. Qual è il segreto per essere sempre se stessi in questo settore nonostante i tanti progetti e i tanti gruppi con cui hai suonato?

Ho una visione molto chiara di quello che voglio, sia da solista, sia come componente di una band, quindi quando lavoro cerco sempre di comunicare a chi collabora con me la mia visione delle cose. Essere se stessi quando si fa musica direi che è fondamentale altrimenti si perde di vista ciò che sta a cuore divulgare.

fabio

In quali Paesi avete raccolto i maggiori consensi e quali sono le differenze con il nostro pubblico?

Sicuramente in Belgio, negli Stati Uniti, in Messico e in Giappone ho il bacino più grande di fans ed estimatori e l’esperienza concertistica è sempre stata un vero tripudio. Rispetto al pubblico a volte un po’ freddino del nostro paese, devo dire che da quelle parti non mancano mai di dimostrare il loro affetto in maniera totale, e questo per chi sta sul palco è fondamentale.

 Ci fai qualche nome della scena genovese che ti entusiasma particolarmente e anche qualcuno al di fuori della tua città?

Come dicevo prima, nella mia città ci sono diverse interessanti realtà, in particolare La Coscienza Di Zeno, un’ottima band che ha tirato fuori negli ultimi anni tre album molto interessanti dotati di grande spessore musicale e di una visione poetica che a volte manca nelle band progressive.

 La contaminazione dei generi è stato il valore aggiunto. Quali band o artisti hanno influenzato il tuo percorso?

Sono un ascoltatore onnivoro quindi le influenze sono state svariate. A livello progressive i classici Pink Floyd, King Crimson e molti altri. In generale ammiro tutti i musicisti che hanno fatto della libertà artistica e del desiderio di contaminazione la loro bandiera, in modo particolare Franco Battiato e Peter Gabriel.

 Da direttore artistico di un’etichetta indipendente, come vedi l’attuale momento dell’industria discografica, specie in Italia?

Come dicevo nel progressive c’è grande fermento quindi le giovani e appassionate band non mancano, per il resto del panorama musicale non saprei dire. Mi sembra ci sia una gran confusione e l’operato delle grandi etichette sia sempre troppo focalizzato sul pop di facile consumo. Se ci fosse di nuovo anche la volontà di investire su artisti non a tutti i costi schierati verso i talent show forse si potrebbe costruire una nuova generazione di musicisti magari dal successo non immediato, ma sicuramente più duraturo di tante meteore “mordi e fuggi”.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Nel 2015 usciranno due dischi a cui ho lavorato negli scorsi mesi, uno insieme al compositore genovese Stefano Agnini e l’altro col mio progetto parallelo Hostsonaten. Poi sarà tempo di pensare al mio nuovo album solista che uscirà nel 2016. In mezzo a tutto ciò più concerti possibile.

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Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



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