Published on Ottobre 20th, 2013 | by Antonio Tortolano
0Il sorpasso del mercato digitale. Nel 2015 addio cd
Mercato digitale e cd. Due anni: stando alle attuali tendenze è quanto rimane in Italia al momento del pareggio e sorpasso fra il mercato musicale sul digitale, in crescita, e quello su supporto fisico, in calo costante da tempo. E in altri Paesi potrebbe verificarsi già nel corso dell’anno prossimo. Parola di Enzo Mazza, presidente della Fimi (Federazione industria musicale italiana), secondo cui il futuro delle case discografiche si giocherà soprattutto su Spotify: il digitale rende meno del cd, e allora la grande sfida è aumentare il numero di consumatori di musica differenziando l’offerta e i modelli di business sullo streaming. “Il mainstream – spiega Mazza all’Adnkronos – si sposterà verso un fenomeno di streaming in abbonamento. Il futuro della musica è legato agli smartphone e al 4G, non più a un lettore di file mp3, anche perché c’è tutta un’attività social intorno allo streaming“.
Cambia il mercato, cambiano le strategie, cambia il tipo di fruizione dei brani. Quelli che oggi sono i tre principali clienti dell’industria musicale (iTunes, Youtube e Spotify) quindici anni fa non esistevano: il fenomeno del digitale è appena agli inizi, difficile per ora formulare previsioni sicure. Certo è che lo streaming è un campo ancora tutto da esplorare e le sue possibilità sono vastissime: “Il suo modello – continua Mazza – rappresenta la terza rivoluzione nel mercato discografico, dopo quelle del compact disc e del download di iTunes. Con lo streaming non si parla più non solo di supporto fisico, ma neanche di file virtuale: parliamo di un accesso diretto al contenuto sulla base di abbonamenti“.