interviste

Published on Marzo 3rd, 2015 | by Antonio Tortolano

0

Folkstudio: Megamusic intervista Luigi Grechi De Gregori

Alla fine degli anni sessanta cominciarono a frequentare lo storico Folkstudio di Trastevere facendosi chiamare Cisco & Ludwig, proponendo un repertorio folk-revival. Luigi Grechi De Gregori e Francesco Pugliese non potevano immaginare che quel Folkstudio Giovani diretto la domenica pomeriggio sarebbe diventato la fucina della scuola del cantautorato romano con nomi come Rino Gaetano, Francesco De Gregori, Antonello Venditti e tanti altri. Da alcuni mesi a L’Asino che Vola di Roma, Luigi “Grechi” De Gregori e Francesco Pugliese stanno ricreando quell’atmosfera dando spazio e voce a giovani cantautori e non solo. L’appuntamento è ogni due martedì, il prossimo sarà il 10 marzo (ingresso libero). Lo scorso 10 febbraio, in concomitanza con la prima puntata del Festival di Sanremo, i due hanno presentato Noi non ci Sanremo, non con l’intento di fare concorrenza alla kermesse ma solo per far capire che non c’è solo la musica del Festival ma molto altro. E a sorpresa è arrivato anche Francesco De Gregori. Abbiamo intervistato Luigi Grechi De Gregori che ci parla dei Giovani del Folkstudio tra passato e presente, di quella che è stata ed è una scommessa vincente…

Come è nata questa reunion tra Cisco & Ludwig?

Quasi per gioco, Francesco  ha avuto una grande carriera come medico, negli anni è diventato un ottimo primario, io ho sempre continuato con la mia musica. Poi lui è andato in pensione, abbiamo parlato insieme di questa idea ed eccoci qui. Sicuramente si tratta di un qualcosa di suggestivo, specie dopo tanti anni e che ci sta dando belle soddisfazioni.

Che bilancio sentite di tracciare finora?

Decisamente buono, non ci aspettavamo questo riscontro. I tempi sono cambiati, ci sono altre attrazioni ed esigenze e invece siamo rimasti stupiti dall’attenzione che stiamo ricevendo, dalla partecipazione del pubblico e di giovani e meno giovani tra gli artisti. Evidentemente c’è ancora tanta voglia di cantautorato e di riscoperta di un genere un po’ dimenticato negli anni.

Che cosa significa la parola folk per voi?

Non siamo più negli anni Settanta  e anche la parola folk chiede di essere ridefinita, ma in questo non vogliamo essere noi a fare scuola: tutto dipende dalle proposte musicali e dal pubblico che abbiamo riunito e che riusciremo ancora ad aggregare in futuro. In principio il folk era la musica trasmessa oralmente da cantautori spontanei, negli anni ha assunto altri diversi significati.

A febbraio avete proposto Noi non ci Sanremo, proprio la sera dell’esordio del Festival. Qual’era il vostro intento?

Chiaramente abbiamo dato questo titolo scherzoso alla serata, senza nessun intento di concorrenza. Il Festival è un qualcosa di più leggero e comunque di decisamente diverso rispetto a quello che proponiamo noi. Avremmo potuto cambiare data ma abbiamo preferito non farlo proprio perchè rappresentiamo un qualcosa di differente. Ed è stata una gran bella serata con tanta gente e con la sorpresa di mio fratello Francesco. Sono arrivati giovani artisti un po’ da tutta Italia, vi faccio qualche nome Ugo Mazzei, Leo Folgori, Daniele Chiaramida, Fabrizio Emigli, Mario Fommei, Stefano Migneco, Gigi Perazzelli, Luca Rovini, Francesco Tecca, Toni Turco…

Cosa ne pensi della musica che passa in tv, dai talent e non solo?

La tv in questi anni non dà molto alla musica. Io continuerò sempre a preferire il live, è lì che si vede di che pasta è fatto un artista. Al nascere della tv in Italia c’erano nomi come Celentano, Gaber, Jannacci, oggi la situazione mi sembra un po’ diversa.

I Giovani del Folkstudio fu una fucina di talenti davvero impressionante. C’è qualche nome che viene citato poco e che invece si mise in evidenza su quel palco?

Stefano Rossi Crespi, bravissimo cantautore e chitarrista. Fu notato da Giancarlo Cesaroni che lo lanciò al Folkstudio, prima di pomeriggio e poi nella programmazione serale. 

Roma è profondamente cambiata negli ultimi decenni, molto spesso in negativo, cosa manca anche a livello artistico?

E’ cambiato il tessuto sociale, i quartieri hanno una connotazione profondamente diversa. E mancano sempre di più i romani. Probabilmente è Ostia la zona dove ci sono ancora quelli di lunga generazione. Manca la canzone romana, romanesca che tanto aveva emozionato…

cisco & ludwig

Fin quando andrete avanti a L’Asino che Vola?

Per ora stiamo ottenendo un ottimo riscontro, andremo avanti alternando i martedì fino alla primavera, poi con l’arrivo del caldo faremo una pausa e tracceremo un bilancio. Siamo contenti del risultato che abbiamo raggiunti fin qui…

Un progetto futuro di Luigi De Gregori?

Il mio ultimo album  “Angeli & Fantasmi” è andato decisamente bene con le copie esaurite.  Ho quindi deciso di fare una sorta di compilstion con venti pezzi che racchiudono Angeli & Fantasmi e altri brani dai due lavori precedenti. Musica che va dal 2003 al 2013…

Tags:


About the Author

Nato a Cassino, ai piedi della celebre abbazia, sono cresciuto con la passione per lo sport e per il giornalismo. Roma prima e Milano poi mi hanno accolto per farmi compiere il salto di qualità. Lavorare in tv e per la carta stampata non mi bastava più e allora dal pallino per la rete ecco nascere lospaccatv, megamusic e lamiaradio, tre magazine online di cui vado fiero...



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Back to Top ↑
  • Il video del giorno su Megamusic

  • Megamusic su Facebook

  • Megamusic è su Twitter