Published on Giugno 27th, 2013 | by Il Graffio
0Eugenio Bennato: “Il tango e la taranta hanno percorsi simili”
Protagonisti in due Paesi lontani uno dall’altro migliaia di chilometri, il tango e la taranta hanno percorsi simili: ad affermarlo è Eugenio Bennato, che insieme al suo gruppo si trova in Argentina nell’ambito di un tour sudamericano chiamato Navegantes con tappe anche in Venezuela, Brasile e Cile. “Sia a Buenos Aires sia in Italia le nuove generazioni avvertono che il recupero della propria storia li rende cittadini del mondo, mentre l’appiattimento globalizzante li rende anonimi”, racconta all’ANSA Eugenio Bennato, al termine di un primo concerto in un nuovo auditorium nel quartiere della Boca e in attesa di un altro recital al teatro Coliseo.
L’evoluzione della tarantella in taranta, aggiunge, conferma che la musica non deve mai essere “qualcosa di nostalgico“. “In Argentina, il tango ha rappresentato l’identità di una comunità che si stava aggregando e che con Carlos Gardel è diventata un’esplosione. Ma sarebbe rimasto un fatto nostalgico senza Astor Piazzola e altri musicisti che l’hanno proiettato in avanti, facendolo combaciare – sottolinea – per esempio con il jazz. La cosa più forte che Buenos Aires può offrire al mondo sono proprio le sue cattedrali del tango”. “Da quanto abbiamo visto nel concerto e in uno stage strumentale fatto in questi giorni, credo d’altra parte che siano tanti i ragazzi di Buenos Aires, così come a Parigi e altre città, assolutamente informati sulla taranta”, aggiunge, ricordando che proprio la capitale argentina e New York “sono luoghi dove nell’urto con la metropoli la musica acquista potenzialità”.
“In Sudamerica ci sono tutte le cose che amo. Siamo stati a Caracas, dove apprezzo ormai da anni l’arpa e i grandi maestri venezuelani della chitarra classica. Ora andremo in Brasile, che rappresenta la grande evoluzione della musica del ‘900, poi in Cile, dove sono stato nel 1974″, ricorda il fondatore della Nuova compagnia di canto popolare, che racconta d’altra parte come s’immagina il futuro del movimento del taranta power.
“Molto dipenderà dagli artisti e dalla loro capacità di fare musica. Certo, oggi in Italia sono migliaia i ragazzi che suonano il tamburello. Apprendono quindi una tecnica difficile che è importante imparare da giovani. Ne rimarranno influenzati per tutta la vita: non voglio essere trionfalista, ma credo che per i prossimi 50 anni possiamo stare tranquilli…”. Insieme a Uto Ughi, i musicisti della Scala e Franco Battiato, Eugenio Bennato è uno dei nomi di spicco dell’ Estate Italianàa una rassegna culturale di un mese organizzata in diversi campi a Buenos Aires dall’ambasciata, il consolato e l’Istituto italiano di cultura, in collaborazione con le autorità cittadine.