Published on Maggio 13th, 2013 | by Antonio Tortolano
0Buonanotte sognatori: il nuovo album di Federica Camba
Buonanotte sognatori (etichetta Universal Music) é il nuovo album, autobiografico, di Federica Camba, in uscita martedì in tutti i negozi e digital store. Il secondo album della Camba si presenta come un diario di bordo di questi suoi ultimi tre anni in giro per il mondo. “Tre anni di canzoni da cui ho scelto queste dodici tracce di me”–afferma la stessa cantautrice–”nasce tutto da una chitarra acustica, a volte girata ed usata come una percussione, altre distorta e campionata ad aiutare la grinta. Ukulele, dobro, lap steel, e vecchie console anni 70, sono l’evoluzione di un sound completamente contaminato dai suoni del mondo, a metà tra il passato ed il futuro. Buonanotte sognatori è l’augurio di continuare ad essere tali anche di giorno, con un unico imperativo…essere se stessi!”. Dodici tracce inedite, tutte firmate da Federica Camba, che compongono un disco eclettico e raccontano un mondo di sentimenti ed emozioni che appartengono a tutti.
TRACKLIST
- 1. Baciami tu
- 2. Una cosa grande
- 3. Quanto amore hai
- 4. La mia mano
- 5. Nina
- 6. Vivere vivere
- 7. Piccolo
- 8. Libera
- 9. L’amore
- 10. Penso a te
- 11. Non conta niente
- 12. Buonanotte sognatori
“Baciami tu”, il singolo che ha anticipato l’uscita dell’album, racconta la voglia di scivolare sulle problematiche di un rapporto, con un gesto semplice ma risolutivo come il bacio. Sono tanti i tipi di baci che si possono dare, il bacio qui richiesto è simbolico, una promessa di appartenenza. Mani usate a scandire un tempo dispari, un gusto acustico arrabbiato di elettronica.
“Una cosa grande”. Scene da un amore quotidiano, vissuto con positività e fiducia. E’ la presa di coscienza di quanto sia determinante avere qualcuno di importante nella propria vita. La marcia in più che muove tutto.
“Quanto amore hai”. Descrive il buco emozionale derivante dal non sentirsi amati da una persona che è sempre stata un punto di riferimento. Straziante dolore, opaca rabbia, la musica sottolinea il contrasto tra la mancanza malinconica per quella persona e la rabbia causata dal non averla.
“La mia mano”. Una liaison tra il country e l’irish acustico per parlare del destino e di quanto sopra un palmo, per gioco, si possa ritrovare il riassunto di una vita, amori compresi. Il brano più solare e positivo del disco, caratterizzato da un tempo veloce.
“Nina”. Nina era la nonna di Federica. Parla di lei, del suo modo di ascoltare, di aspettarla la notte quando rientrava tardi, di non parlare ma comunque di far sentire il suo amore, di lasciar sbagliare, senza giudicare… Nina era semplicemente una donna.
“Vivere vivere”. Tutti si aspettano qualcosa da te, tutti saprebbero cosa fare della tua vita… un grido di libertà consapevole. Con tutto ciò che il sentirsi autonomi e diversi comporta. Ritmo serrato, chitarre folk in un arrangiamento quasi impressionista.
“Piccola”. Una ballata soffice, sognante e al contempo disillusa. La voglia di recuperare gli occhi con cui da piccoli si guardano le cose, l’amara consapevolezza che non saranno mai veramente così. Una chitarra slide sottolinea la malinconia della voce.
“Libera”. Un’istantanea di pensieri notturni, quando senti di essere sul punto di dover scegliere se essere fedele più alla persona che ami o più a te stesso. A volte, per stare insieme si perdono delle piccole parti di sè… Non sempre sono piccole e non sempre sono quelle giuste. Un chitarra e voce in presa diretta, a catturare la verità.
“L’amore”. Contaminazioni blues, motown per un lento evocativo. Si parla di amore, l’amore che ti spezza le parole, che ti scalda quando piove. L’amore che rivoluziona il mondo, o che forse, finisce in un secondo.
“Penso a te”. Cosa c’è di più liberatorio, sincero ed ironico di una confessione? Tra un piano honky tonk, dei cori anni 60 ed un organetto francese…
“Non conta niente”. La caducità della vita, niente dura per sempre, anche se ogni volta ci crediamo… Forse è questo il segreto della continua voglia di riniziare. un vecchio piano a muro scandisce le parole.
“Buonanotte sognatori”. Title track dell’album, su un intreccio accappella di sole voci, un elenco di chi o cosa ci colpisce quotidianamente lasciando un segno. La canzone finisce con un piccolo augurio di buon auspicio all’Italia… che la tempesta passi presto.